WELFARE REGIONE TOSCANA SOSTIENE IL PROGETTO "LAVORI IN CORSO": SPUNTI PER UNA RIFLESSIONE
10-04-2020 10:11 - News
Già da tempo all'interno dell'Associazione Down Lucca il tema dell'orientamento dopo la scuola dell'obbligo veniva affrontato nei colloqui con le famiglie ma l'introduzione di questo progetto ha permesso di dare a questa attività maggiore sostanza.
Durante lo svolgimento del progetto le famiglie hanno avuto la possibilità di acquisire informazioni sulle possibilità reali di orientamento e inserimento lavorativo delle persone con Sindrome di Down.
E' stato necessario aiutare i genitori a comprendere i meccanismi dei servizi per l'impiego e a conoscere meglio le opportunità da questi offerte e le esperienze già realizzate nonché far crescere la consapevolezza dei ragazzi e delle loro famiglie in merito a cosa vuol dire avere un lavoro.
Per far questo si è stabilito un contatto con la rete dei servizi del collocamento mirato e dei servizi socio-sanitari al fine di valutare l'effettiva collocabilità dei ragazzi e i percorsi da intraprendere.
Altro obiettivo importante del progetto è stato quello di informare correttamente le famiglie in merito alla Legge 68/99 che ha riformato il collocamento al lavoro.
L'attività in questa fase del progetto è stata strutturata in incontri di gruppo e colloqui individuali con i partecipanti diretti e con le loro famiglie al fine di interrogarsi sul percorso individuale da cercare e costruire per ogni persona.
Gli incontri di gruppo per le famiglie sono stati svolti da un educatore del progetto, da esperti del settore o personale del Centro per l'Impiego territoriale.
In particolare si sono svolti N. 3 incontri dal titolo “Lavoro e benessere psicologico nelle persone con disabilità intelletiva e/o relazionale” nei quali si è affrontato il tema degli inserimenti lavorativi nella disabilità intellettiva conoscendone il quadro normativo di riferimento e i percorsi possibili da intraprendere.
A condurre questo incontro sono il Dott. Franco Della Maggiora – psicologo psicoterapeuta presso l'Unità Funzionale Salute Mentale Adulti Zona Valle del Serchio - Azienda USL Toscana Nord Ovest che da molti anni si occupa di questo tema, la Dott.ssa Antonella Bartolomei – psicologa psicoterapeuta consulente del SAL (Servizio Accompagnamento al Lavoro per Disabili e Persone Svantaggiate) del Centro per l'Impiego di Lucca e la coordinatrice dell'Associazione Monica Lunardi – educatrice socio pedagogica esperta in percorsi di educazione all'autonomia.
Dai colloqui con i partecipanti sono emerse difficoltà rispetto alla costruzione di un'immagine adulta di se stessi e nell'individuare comportamenti corretti sul posto di lavoro.
Attraverso le attività del progetto i partecipanti hanno potuto confrontarsi su questo aspetto.
Nei ragazzi spesso emerge una immagine fantasiosa e falsata del mondo del lavoro con una difficoltà a pensare lavori concretamente e realisticamente realizzabili.
Per quanto riguarda le famiglie le maggiori difficoltà emerse sono legate proprio alla difficoltà di prendere coscienza del divenire adulti dei propri figli.
Esperienze sul campo
Questa fase si è dimostrata complessa sia per la ricerca di luoghi idonei dove poter svolgere un'esperienza significativa di avvicinamento al mondo del lavoro sia per la gestione dei ragazzi all'interno delle attività/organizzazioni che hanno aderito al progetto che ha richiesto un'intensa attività di progettazione e un costante tutoraggio.
Per ciascuna delle esperienze messe in campo, è stato redatto un progetto individuale di inserimento all'interno del quale sono state concordate le modalità organizzative (periodo – durata – tempi – sedi) e le mansioni che ogni ragazzo era chiamato a svolgere.
I ragazzi nello svolgimento delle loro esperienze sono stati affiancati da un educatore/tutor che ha svolto un lavoro di mediazione con le figure di riferimento sul luogo di lavoro (coordinatori – tecnici – volontari).
Per fare questo l'educatore si è avvalso di specifici strumenti di monitoraggio e verifica.
Ad ospitare queste esperienze sono state aziende familiari e organizzazioni del terzo settore che gestiscono servizi (associazioni di volontariato).
Le esperienze nel loro complesso hanno riportato numerose criticità/ punti di debolezza rispetto alla durata ma soprattutto ai contesti organizzativi nei quali si sono svolti non sempre rispondenti ai criteri auspicati dal progetto iniziale.
Tuttavia i ragazzi coinvolti in queste attività hanno potuto sperimentare un primissimo approccio al mondo del lavoro e degli adulti più in generale con regole proprie da rispettare.
Questa fase del progetto si è rivelata invece molto importante per il focus osservativo generale e il modello operativo proposto che intende porsi come buona prassi per un inserimento lavorativo efficace.